CHIAMATE L’AMBULANZA: SE SPARANO I PALLINI, PER LA LITTIZZETTO E’ COLPA DELLA PROF

Elenco delle opere librarie della Littizzetto Luciana. “Io mi fido di te, Storia dei miei figli nati dal cuore”. “La bella addormentata in quel posto”. “L’educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine perbene”. “La principessa sul pisello”. “Ti amo bastardo”. “Sola come un gambo di sedano”. “L’incredibile Urka”. “Col cavolo”. “La Jolanda furiosa”. “Rivergination”. “I dolori del giovane Walter”. “Madama Sbatterfly”.

Presumo che molti abbiano, nel tinello o in camera da letto, un posto, un buco nel quale sia riposto almeno uno di questi manoscritti. E presumo ancora che molti seguano le esibizioni della stessa autrice, nel programma serale della domenica “Che tempo che fa”. Però devo presumere che pochi l’abbiano ascoltata nel consueto show radiofonico su “Radio Deejay”, al sabato mattina, dal titolo “La Bomba”. In tale sito lady Lucy si è espressa, con il consueto tono raffinato e la balenga dizione corsiva piemuntèis, sulla vicenda della docente di Rovigo centrata dai pallini di plastica di una pistola ad aria compressa maneggiata da uno studente in classe. La professoressa ha deciso di presentare querela insomma vuole che lo e gli studenti vengano puniti.

La reazione della Littizzetto: ”Mettono tutto sui social, perché vuoi perderti l’occasione di mettere una cagata del genere e dimostrare quanto sei demente e delinquente?”. Fin qui ci siamo. Però: “Il gesto fatto è stato assurdo e violento, ma non so se la gestione sia stata utile o meno. Io ho insegnato per 9 anni a Torino e nessuno mi ha mai sparato. Non è solo colpa dei ragazzi, è anche proprio colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire proprio ai ragazzi che in qualche modo li ami, che sei lì perché ti piace, che ti interessano le loro paure e i loro sogni, quello che veramente pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa. Non credo che abbiano sparato a tutti i professori, hanno sparato a una professoressa che poveretta avrà le sue grandissime difficoltà, ma questo ci deve far riflettere, perché probabilmente non è riuscita a entrare in sintonia con i ragazzi, scatenando questa aggressività, veramente fuori luogo, pazzesca e assolutamente da punire, ci mancherebbe. Ma non è una cosa che non succedeva anni fa, certo magari anni fa non ti sparavano con la pistola ad aria compressa, ma è sempre successa, soprattutto alle medie. Non c’erano i telefonini, non potevi mettere i video in rete, ma questa vessazione dei professori, questo bullizzare i professori è una cosa che c’è sempre stata e più il professore era debole e magari timido, molto sapiente ma poco capace a trasmettere la sua sapienza, più questa cosa saltava fuori e portava tutti al delirio più assoluto. All’inizio anche io ho fatto fatica… Poi piano piano mi sono detta, io voglio fare questo mestiere? Devo conquistarli”.

Ho voluto riportare il testo della lezione della LittizzettoCrepet, perché nella vita bisogna sempre imparare e quando parlano certe docenti, come la signora, allora “in piedi”, come si usava nelle aule di scuola all’ingresso del maestro, professore o preside.

La scrittrice dice che per evitare le fucilate bisogna conquistarli ‘sti ragazzi, un po’ come Lei tenta di fare con gli ascoltatori e i telespettatori, in fondo è una questione di share, sempre con i soldi nostri. Come direbbe la stessa: una cagata. Che tempi, anzi che tempo che fa.

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