CHIAMATE IL 118, ADANI PARLA A NOME DEL POPOLO ITALIANO

Ho ascoltato, su Radio Deejay, l’intervento di Adani Daniele, detto Lele, sulle ultime di campionato ma soprattutto sui risultati ottenuti dalla Juventus di Allegri. Ho aggiunto apposta il cognome dell’allenatore perché su di lui, l’Adani di cui sopra, ha ribadito la sentenza: “Confermo, Allegri è inadeguato. Lo dico io e lo sa tutta l’Italia”.

Ora, si può accettare l’opinione dell’ex calciatore, ma che presuma di parlare a nome e in nome del popolo italiano mi pare un “attimino” esagerato. Però è il segnale di come l’ego abbia il sopravvento sull’intelligenza e in questo senso gli ex calciatori stanno giocando un ruolo importante.

C’erano una volta Beppe Viola e Gianni Brera, c’erano Maurizio Barendson e Sandro Ciotti, c’erano Arpino e Soldati, c’erano Mario Bardelli e Renato Morino e, aggiungo a piacere, Ezio De Cesari e Vladimiro Caminiti, Gianni Mura e Sergio Zavoli, proseguite voi a memoria.

Oggi il compito dei giornalisti è marginale, sono asterischi, non fanno più opinione, sono cartonati all’interno dello spettacolo allestito con ex arbitri, ex calciatori, proprio gli stessi che insultavano il nostro mestiere, respingevano i giudizi delle pagelle, si nascondevano dietro il silenzio stampa.

Quell’epoca è lontanissima, non c’è trasmissione televisiva e radiofonica che non abbia come ospiti principali gli “ex”, non importa se siano sgrammaticati, se ricorrano all’ingiuria, se siano sguaiati nella postura, fanno ascolti, addirittura traslocano dal canale twitch al digitale o alla parabola Sky, sono uno, nessuno centomila (in euro), hanno spodestato i giornalisti ridotti a fare la riverenza, ad accettare, senza contraddittorio, pensieri e parole insulse.

Non è una sconfitta, forse è una resa, di certo è la consacrazione dell’ignoranza. Boniperti sosteneva che chi non sapesse battere un calcio d’angolo non potesse parlare e scrivere di football. Gli risposi che, per la proprietà transitiva, soltanto gli assassini e i ladri avessero, dunque, la facoltà di vergare e opinare di cronaca nera.

Ripeto, per Adani Daniele, detto Lele, Allegri è inadeguato; consultando il vocabolario della Treccani, non presente tra i libri di testo a Coverciano, l’aggettivo maschile “inadeguato” è relativo a “persona che non è all’altezza di un compito o di una funzione, incapace, disadattato”. Lo stesso opinionista ha spiegato che l’importante é non fare del servilismo tipico del Paese, ma occuparsi di “calcio libero e qualitativo, anche perché non parlo io ma parla l’Italia tutta”. La folla oceanica applaude. La stampa trascrive.

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