CHE TRISTEZZA L’ITALIA IN ESTASI DAVANTI A RE CARLO

Confessione pubblica, a costo di essere deriso e lapidato: non ho letto una riga, non ho seguito un minuto, non ho ascoltato una parola sulle faccende dei reali inglesi, Carlo e tutto quanto il resto. Lo riconosco, si è rivelata una fatica immane, perchè non è per niente facile schivare l’inondazione che ha investito l’Italia. Ma ce l’ho fatta. Sono repubblicano fino al midollo, non per modo di dire, e già alla parola re scappo ululando in un’altra dimensione.

Naturalmente, non ce l’ho con gli inglesi, che da mesi sono in delirio per queste messe cantate della dinastia (poi ci stiamo a indignare per gli eccessi di Napoli col suo scudetto). Non ce l’ho con gli inglesi, perchè se loro sono felici di farsi considerare e definire sudditi da altri esseri umani, da una famiglia che racconta di avere in vena sangue di un altro colore, tanto da farsi pagare a suon di privilegi e rendite questa superiorità di casato, certo, se gli inglesi sono felici così liberissimi di andare avanti con il delirio monarchico. Alla faccia di Gesù che si ostinava a considerarci tutti uguali.

Piuttosto, ce l’ho a morte con la massa dei monarchici italiani, dei monarchici di ritorno, dei monarchici inconsapevoli, di maniera, per moda, che magari nemmeno si rendono conto di alimentare l’apologia di monarchia, ce l’ho con questi direttori di Tg che ci bombardano tutti i giorni, a tutte le ore, di collegamenti (con tanto di inviati e corrispondenti) su scene e retroscene della divina famiglia, come no, ce l’ho con questi direttori di giornali che concedono paginate dei loro prestigiosi quotidiani, dei loro periodici patinati, con i Severgnini e con tutti gli esaltati filoanglosassoni de noantri che si ostinano a farci apprezzare quello che a me non interessa di apprezzare, con questo pianeta Internet che dovrebbe essere il regno della libertà e dell’eguaglianza, ma che pedissequamente segue l’onda e ci sommerge da tutte le parti con principini e fesserie affini.

Lo dico e lo ripeto: tenetevi tutto, monarchici italiani, filomonarchici e simpatizzanti monarchici, tenetevi tutto perchè a me non importa un ciufolo di questa famiglia neanche tanto simpatica e invidiabile, detto tra noi, perchè se abitasse sul pianerottolo di casa sicuramente verrebbe considerata quanto meno un po’ sbalestrata, sicuramente non proprio un nucleo di genialoidi, ma lasciamo perdere, è solo così tanto per dire…

Lo dico proprio adesso, mentre tutta Italia è incantata a bocca aperta davanti al ridicolo rituale che costa vagonate di denaro: viva, sempre viva, la repubblica. La repubblica per cui i nostri padri e i nostri nonni si sono sbattuti, e meno male che non sono più qui a vedere quanto l’Italia si commuove davanti a un’incoronazione.

Chiedo scusa io, a nome di tutti. Ma per quanto mi riguarda, almeno questa è una colpa che non sento e non voglio condividere. Continuerò a ignorare – un po’ a compatire – i popoli che ancora si beano della loro condizione di sudditi, tutti in fila e in ginocchio davanti a questo anacronismo della storia democratica, rottame sopravvissuto a un passato per niente edificante, almeno qui da noi in Europa, quello di poche persone che hanno potere di vita e di morte sulla moltitudine degli umili (non mi vengano a dire che anche in democrazia va così, pochi che decidono per tutti: piccola differenza, quanto meno in democrazia li eleggiamo noi).

La finisco qui. Ci si risente fra meno di un mese, quando i reduci da questa overdose monarchica saranno sicuramente in prima fila a festeggiare e a esaltare il 2 Giugno, festa della repubblica. Paese di pulcinella.

Un pensiero su “CHE TRISTEZZA L’ITALIA IN ESTASI DAVANTI A RE CARLO

  1. Cristina Dongiovanni dice:

    Ieri mattina il supermercato era più tranquillo, si girava meglio. “Se agli inglesi sta ancora bene il re sono fatti loro” mi ha detto la mia cara vicina anziana vedetta costante d’ogni avventore della vecchia palazzina. A lei non interessava la monarchia, cosa sta dietro tutto l’assurdo cerimoniale messo in scena ieri. A lei interessava l’evento in quanto spettacolo di sfarzo, il pettegolezzo umano su Carlo e la moglie, sui figli e le nuore. Voleva vederli in faccia, scrutarne gli umori, spiare i vestiti, i gioielli. Si ma lei è una signora anziana, direte voi, tutti gli altri avevano motivazioni diverse, anche politiche, ideologiche. Io a questo non credo affatto. La monarchia non frega nulla a nessuno o quasi da queste parti. Gli indici di ascolto di ieri sono una questione puramente vojeuristica. Tra l’altro la cerimonia era molto religiosa, l’afflato spirituale sembrava quasi sincero, e quando è così i polli perbene ci cascano ancora di più. Mi hanno fatto ridere alcuni giornalisti dopo, che parlavano dell’evento come se fosse l’investitura di un secondo Papa, descrivendo Carlo come un essere immacolato, benpensante, un vero eroe insomma. Come siamo piccolini, che tenero quadretto umano. Ma non mi sdegno, guardassero tutti re Carlo incoronato e tutto il resto camminasse con un senso logico ci metterei la firma.

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