CEFERIN, IL DURO MOLTO ELASTICO

di PIER AUGUSTO STAGI – Già nella notissima e più che complessa, commentata, argomentata, discussa e dipanata vicenda della “SuperLega” avevo avuto il sospetto che il presidente della Uefa, Alessandro Ceferin, fosse andato oltre. Che una volta sbugiardati i ribelli avesse tenuto una linea non propriamente consona al ruolo era più che evidente. Soprattutto mi ha colpito il suo incedere con fare da bulletto del cantoncino, più che da presidente di una delle Federazioni più blasonate, ricche e potenti del pianeta.

All’inizio pensavo che avrebbe sistemato la questione a livello politico, con l’arte della mediazione e soprattutto nelle sedi opportune – la sua -, ma che all’esterno avrebbe mantenuto una linea il più possibile composta e istituzionale, invece si è trasformato nel più fumantino dei fumantini presidenti di provincia, manco Lotito o Spinelli, Ferrero o l’indimenticato Rozzi.

Se vi ricordate una delle cose più carine che disse su Andrea Agnelli fu «ai miei occhi quest’uomo non esiste più», ma non si è fermato a questo. Lui, uomo di calcio e affari, non propriamente un direttore di un asilo in Svizzera, è arrivato a sostenere di «non aver mai visto un uomo più falso di lui…».

E che diamine, ma chi hai frequentato in questi anni: tutte madamine? E su questo “leitmotiv” ha poi proseguito. Da quel momento in poi, se l’operazione “SuperLega” personalmente la consideravo un atto pensato male e gestito peggio, ho cominciato a ritenere che anche Alessandro Ceferin qualche problema ce l’avesse per davvero.

L’avvocato sloveno non gioca a fare il “marine”: è convinto di esserlo. D’altra parte è il suo curriculum a spiegarlo a chiare lettere: è cintura nera di terzo livello di karate, nonché appassionato di automobilismo e motociclismo, e per cinque volte ha attraversato il deserto del Sahara sia su quattro che su due ruote. A soli 19 anni, poi, si arruolò nell’Armata popolare jugoslava e in seguito militò nella divisione della Difesa territoriale delle Forze armate slovene nella guerra dei dieci giorni. Insomma, è tosto,l’ Alessandro. È uno che non scherza e lo fa con il sacro fuoco nelle vene.

Lo fa a giorni alterni, però: quando gli gira e gli va. Real, Barcellona e Juventus li gonfia come neanche Mohamed Alì, ma accetta che CR7 o Pogba mortifichino l’immagine dei suoi sponsor (vedi Coca Cola o Heineken) senza proferire verbo.

E ancora più imbarazzante il silenzio davanti a stadi pieni sia in Ungheria che in Inghilterra. Le questioni Covid e la variante Delta per lui sono solo una inesorabile scocciatura inventata dai giornali o, peggio ancora, da Real, Barcellona e Juventus.

Infine: a mettere la pietra tombale sull’inadeguatezza del suddetto Ceferin arriva oggi come un panzer il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, interpellato sul pubblico sugli spalti di Wembley in occasione della finale degli Europei a Londra (se è per questo, anche noi italiani, le nostre autorità, farebbero bene a ragionare sull’opportunità o meno di far circolare persone per l’Europa, ma questo è un altro argomento), con un chiaro e definitivo: «Ritengo che il comportamento della Uefa sia assolutamente irresponsabile». Per poi aggiungere: «Ho il sospetto che ci sia un problema di tipo commerciale, e ragioni del genere non dovrebbero prevalere sulla protezione della salute. Posso solo fare appello all’organizzazione affinché riveda la sua posizione».

Se Ceferin il duro ha fatto di tutto per bloccare sul nascere la “SuperLega” – peraltro con qualche ragione – forse è il caso che qualcuno a questo punto fermi lui.

Un pensiero su “CEFERIN, IL DURO MOLTO ELASTICO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. PIER Augusto Stagi,
    del calcio, o di quello in cui si è trasformato e , diciamolo, ormai ridotto il cd. sport più bello del modo me n’è sempre fregato poco.
    Poco signorilmente (mi adeguo, vedendo, ascoltando e leggendo lor Signori) dico che la palla mi sta sulle palle.
    Ciò premesso, ho sempre ritenuto per larga parte condivisibile, ed ancora d’attualità, la teoria criminale di Cesare Lombroso.
    Un simpatico studioso che dai tratti somatici dei soggetti traeva altrettanto simpatiche ma risolute convinzioni sull’effettiva capacità delittuosa del soggetto esaminato.
    Una bella foto ce l’abbiamo.
    Un altrettanto bel volto lo vediamo. Ho già detto tutto.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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