CARO PAPA, IL POSTO DELLA CHIESA SAREBBE LA’, NELL’INFERNO BIELORUSSO

Tempi estremi ai quali mancano gesti estremi. Il confine tra Polonia e Bielorussia è un luogo e un tempo estremo contemporaneamente. Il luogo è sotto gli occhi di tutti e così il tempo, che proverbialmente stringe, ma qui stringe alla gola le donne, gli uomini, soprattutto i bambini che rischiano presto di essere figli di nessuno. Quelli che sopravviveranno.

Non mi avventuro nel grande libro delle migrazioni, non azzardo storiche disamine, non so cosa sia giusto o sbagliato, ma vedo come tutti la tragedia. Il freddo, il gelo, il filo spinato rendono ancora più estremo il luogo e ancora più estremo il tempo, che in quella striscia di terra rischia di fermarsi.

Una Pompei del freddo e del gelo, una eruzione di crudeltà, di indifferenza, anche se tutto il mondo sta a guardare.

Un gesto estremo potrebbe farlo il Papa, proprio lui, perché no? Il papa e la Chiesa spogliata da politica e interessi, che oltre alle parole si dedica a opere e missioni. Là dove serve, là dove si gela e si muore.

Sarebbe un gesto estremo e in fondo allo stesso tempo naturale, un volo aereo, uno dei tanti, e stare insieme a loro, al di là delle confessioni di fede, e in prima persona portare tutti i principi che sostengono la fede cristiana.

La speranza, la carità, l’amore, la generosità, il disinteresse, il prossimo, la pace, l’uguaglianza. Sarebbe un gesto così normale eppure così estremo in questi tempi, stare in mezzo a quella gente, parlare con quella gente, sporcarsi e soffrire con loro.

E forse dare un segnale così forte da contribuire a risolvere lo stallo. Un segnale che certo non lascerebbe indifferenti.

Io parlo del Papa ma intendo la Chiesa opulenta tutta, parlo da integralista che non comprende, ignorante sostanzialmente, da cocciuto che non capisce che senso abbiano porporati agghindati a festa, con qualche migliaia di euro addosso, e a qualche centinaia di chilometri bambini che muoiono di freddo e stenti. Fosse anche solo per la portata simbolica, lo stridore è insostenibile, incoerente, ipocrita, falso.

Bene le parole dell’Angelus domenicale, bene la preghiera, ma qualche prece non salverà nessuno. Nemmeno qualche coscienza.

Paio un predicatore, ma nemmeno vado in chiesa se non a fare il turista o quando è vuota, eppure rimango convinto che il Papa per primo dovrebbe avere in testa queste destinazioni come mete per i suoi viaggi.

Scoprirebbe forse di avere un potere politico davvero enorme, politico nel senso più vero e nobile, che ha cura delle persone, di tutti i cittadini del mondo.

Consapevole che al di là delle parole, tutti uguali non lo siamo davvero. Non su questa Terra, non in questa vita.

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