CARO MORATTI, VA BENE LA JUVE, NON MI PARE CHE IN CASA INTER CI SIANO SOLO SANTI

Il problema è la Juventus. Non ci sono dubbi: è da cancellare. Da annientare. Da rimuovere da ogni pensiero perché è il male. È evidente, ancor di più dopo l’intervista a Moratti Massimo, per mano di Aldo Cazzullo, firma principe del “Corrierone”, e Daniele Dallera, capo delle pagine sportive del medesimo “Corrierone”.

La Juventus fa plusvalenze con il ciclostile, non solo ruba scudetti. Assolda arbitri e fa comunella con la mafia organizzata travestita da tifoseria. L’inchiesta “Alto Piemonte” è ancora lì, con il peso di teoremi tutti ancora da dimostrare, ma che di fatto sono passati in giudicato sui giornaloni. L’accusa? «Di fatto la ‘ndrangheta si è imposta nel tifo organizzato esercitando un vero e proprio controllo dei gruppi che supportano la Juventus».

In attesa di saperne di più, su tutti i fronti, sportivo, giudiziario, sociale e religioso (pare che alla Juventus si imprechi troppo, soprattutto negli ultimi tempi, dopo nove anni nove trascorsi da dio), la domanda è sempre la stessa: ma le tifoserie tengono in scacco solo la Juventus? Le plusvalenze le pratica solo la Juventus? Gli aiutini arbitrali li ha solo la Juventus? La risposta per i morattiani è scontata: sì. Solo la Juventus: fino ala fine!!! Sono soddisfazioni.

A Moratti, alla Procura sportiva e no, suggeriamo però di seguire, se ne hanno tempo e voglia, anche la vicenda di Boiocchi Vittorio, il capo ultrà dell’Inter ucciso in un agguato alla periferia di Milano. Il Vittorio aveva alle spalle una vita di delinquenza e frequentazioni pericolose con la mala. E grazie alla gestione dei parcheggi di San Siro e dei biglietti della Curva Nord, si vantava di guadagnare sino a 80.000 euro al mese, scrive la “Gazzetta”.

Dopo essere stato in carcere per parecchi anni, appena tornato a piede libero, nel 2021 era stato colto sul fatto, e arrestato, dagli agenti della Squadra mobile, trovato in possesso di una pettorina della Guardia di finanza, un taser, una pistola non immatricolata con munizioni, un coltello e manette.

Come raccontato sempre dal “Corriere della Sera”, Boiocchi aveva avuto in passato dieci condanne definitive per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, associazione a delinquere, porto e detenzione illegale di armi, rapina, sequestro di persona e furto. Tra il 1996 e il 1997 era stato coinvolto in “un’associazione a delinquere finalizzata all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dalla Colombia, dove erano stati stabiliti duraturi ed affidabili contatti con i fornitori, nonché ingenti quantitativi di eroina dalla Turchia. L’associazione di cui faceva parte vedeva coinvolti anche i fratelli Giuseppe e Stefano Fidanzati, plenipotenziari storici di Cosa nostra a Milano”.

Ieri, così tanto per aggiungere un piccolissimo elemento di discussione, la Curva Nord dell’Inter è stata svuotata in tutta fretta durante l’intervallo della partita con la Sampdoria come segno di rispetto per la morte di Boiocchi. Non è stata una scelta condivisa, ma imposta, da questo bel manipolo di tifoseria organizzata da tutti, meno che dall’Inter. Basta dare un’occhiata a Twitter per capire quello di cui stiamo parlando. “La curva Nord ha obbligato tutti i tifosi lì presenti, donne e bambini compresi, a lasciare la curva con urla e spintoni, ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo anello verde e metà del secondo nel terzo verde, un comportamento indecente da parte dei capi ultrà”, scrive Marti 4463 che fa un racconto dettagliato sul suo profilo. “Fate girare, quanto accaduto oggi nel secondo verde non deve passare inosservato, siamo stati costretti ad andarcene e nessun steward/forza dell’ordine ha fatto qualcosa”, aggiunge rivolta direttamente all’Inter prima di concludere con amarezza: “Non mi capacito di come 8/10 persone abbiamo sgomberato un intero settore con urla, minacce e spintoni”.

Eppure, come ricorda Moratti con l’aureola del santo e vittima, l’inchiesta Alto Piemonte indaga sulle infiltrazioni malavitose in seno alla tifoseria bianconera, che resta il vero problema. Il solo problema. E pazienza se da quasi due anni la tifoseria organizzata in casa della Juventus è totalmente scoraggiata. In pratica non esiste più. Tra società e tifoseria organizzata non scorre più da tempo buon sangue, ma nessuno lo scrive. Ma basta dare un’occhiata alla curva, per notare che non c’è più esposto alcuno striscione, non c’è più nulla di nulla. La Juve vuole lo Stadium sempre più per le famiglie, con la “f” rigorosamente minuscola, altre sono ancora in preda alle Famiglie: con la maiuscola. Ma di tutto questo, a quanto pare, Moratti non è al corrente. O finge di non essere al corrente.

Un pensiero su “CARO MORATTI, VA BENE LA JUVE, NON MI PARE CHE IN CASA INTER CI SIANO SOLO SANTI

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Caro dott. Pier Augusto Stagi , delle questioni di fede calcistica , con annessi e connessi, ho l’impressione che , con gli attuali chiari di luna , ce la si potrebbe cavare egregiamente con un bel CHISSENEFREGA .
    Comunque, è un dato di fatto che la Sua Vecchia Signora (è decisamente escluso ogni riferimento personale , eh !) stia pesantemente sugli zebedei di gran parte del popolo d’Italia , “diversamente tifoso”.
    A meno di non voler credere che chi non è BiancoNero è un imbecille , oltretutto bendato e con i tappi nelle orecchie, penso che delle ragioni ci saranno per questo ormai perenne “detestaggio” (licenza grammaticale di un Interista da lunghissima data ).
    Il discorso cambia con riguardo all’ ennesima irruzione dell’Autorita’ Giudiziaria e , non sia mai da meno, della Procura Federale (con annessa rumba mediatica) in faccende tutt’altro che calcistiche , e che vedrebbero indagati per condotte non certo lecite soggetti apicali della Società BiancoNera.
    Indagati, vale a dire presunti non colpevoli (od innocenti, se si preferisce) fino ad una pronuncia definitiva di colpevolezza.
    Qui non si scherza : per non farla troppo lunga , tifare non ha nulla da spartire con il delinquere .
    Confidando che, come suol pateticamente dirsi, la giustizia faccia il suo corso, non sarebbe poi male un generale esamino di coscienza , senza faziosità di bandiera e colori , su cosa sia diventato l’ambaradan del Calcio .
    È eccessivo affermare che , da tempo, siamo ….finiti nel pallone?
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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