CARO AMICO OLIMPICO, PREGO PER TE

di SILVIO MARTINELLO (campione olimpico Atlanta 96) – Sono trascorse più di due settimane dal tragico incidente in cui è stato coinvolto Alex Zanardi; i riflettori dopo qualche giorno per volontà della famiglia si sono giustamente abbassati. Anche oggi un intervento di cinque ore per ricostruire il volto e il cranio. E’ un calvario.

L’amico Cristiano Gatti, che mi ha voluto nella squadra di altroPensiero, mi ha chiesto da diversi giorni se mi facesse piacere scrivere qualcosa sull’argomento. Ci ho messo tanto, tantissimo, e mi scuso con Cristiano, ma la conoscenza diretta di Alex, l’emozione per quanto gli è accaduto ed il rischio di essere ripetitivi rispetto a quanto è già stato scritto mi hanno rallentato. Finalmente mi sono deciso, così desidero raccontare un episodio che risale al 2017. Una serata a Montefalco in occasione del Giro d’Italia del 2017, edizione 100 e considerata l’importante ricorrenza, ricchissima di eventi collaterali.

Eravamo alla vigilia della 10a tappa, Foligno-Montefalco, la spettacolare frazione a cronometro del Sagrantino, fondamentale per le sorti di quel Giro. Trascorso il giorno di riposo nella tranquilla Spoleto, con il compagno di avventura Francesco Pancani salimmo in auto e ci avviammo alla serata organizzata dal comitato di tappa; cena a base di prelibatezze locali innaffiate con Sagrantino di Montefalco prodotto dalle tante rinomate cantine dell’area

Appena saliti in auto arrivò la telefonata di Mario Valentini, un veterano dei ct azzurri a vario titolo, negli ultimi anni al fianco degli atleti paraolimpici, di casa a Montefalco; in vivavoce rispondemmo entrambi con un caloroso saluto e con una raccomandazione: “Mario, non farci tornare a mani vuote! Nel bagagliaio abbiamo il posto per qualche bottiglia di Sagrantino”.

Risposta di Mario: “Ma li mortacci vostri! Secondo voi non ho già pensato a tutto? A proposito, io sono in auto con Alex Zanardi, guido io perché lui non sa guidà, stiamo arrivando, teneteci il posto al vostro tavolo, Sirvio, che te devo parlà de un sacco de cose!”.

Non sono errori grammaticali, ho riprodotto il Valentini slang. Arrivammo a destinazione; convenevoli, saluti, presentazioni ma l’attenzione era rivolta soprattutto alle prelibatezze della tavola.

Mario Valentini con Alex Zanardi, arrivati qualche minuto prima, occuparono un ampio tavolo tenendo i posti anche per noi. Mi avvicinai, salutai Mario e con Alex ci abbracciamo; tra noi ci chiamiamo colleghi olimpici, considerato che entrambi siamo saliti sul podio ai Giochi, lui in molte più occasioni di me.

Iniziammo a degustare buon cibo ed ottimo vino, la serata era piacevolissima. C’era una leggera brezza, piuttosto fresca, ma il vino e l’allegria aiutavano a resistere. Il nostro tavolo ben presto si animò e molti tra gli ospiti della serata ci facevano compagnia.

La serata prese la piega prevedibile; una barzelletta dietro l’altra, Mario ed Alex abbinata perfetta! Mario dava il là ed Alex recitava, elaborando con estrema fantasia barzellette e battute che tra loro si saranno ripetuti in decine di occasioni. Una coppia collaudatissima.

Alex tenne il pallino per ore, instancabile, divertendo e sorprendendo chiunque ancora non lo conoscesse, riversando su quel tavolo imbandito tutta la sua carica umana. Al termine di un paio di barzellette decisamente “spinte”, mentre la platea rideva a crepapelle, in un orecchio mi chiese: “Silvio, ma siamo sicuri che tra tutta questa gente non ci sia qualche giornalista che domani riporta tutto?”.

Lo guardai sorpreso e scoppiando di nuovo a ridere gli risposi: “Non preoccuparti, praticamente l’unico non giornalista qui sono io, però se qualcuno apre bocca lo facciamo radiare dall’Ordine!”.

Fu una serata magnifica, seguita dal grande evento del giorno successivo; Francesco ed io raccontammo in telecronaca la prova superlativa di Tom Dumoulin che gettò le basi per il trionfo in quella edizione della Corsa Rosa, Alex coprì con il consueto garbo e successo il ruolo di ospite d’onore.

Ci salutammo calorosamente al termine della tappa, ridendo ancora di qualche battuta della sera precedente e riprendemmo ognuno la via dei nostri successivi impegni.

Alla notizia del gravissimo incidente di Alex, la mia mente è corsa immediatamente a quella indimenticabile serata umbra, alla carica, alla forza che Alex riesce a trasmettere, forza di cui ora lui stesso ha un gran bisogno.

Caro Alex, prenditi tutto il tempo che serve; purtroppo tutto questo non è uno scherzo o una barzelletta, è la vita che, ancora una volta, ti pone di fronte ad una prova esagerata, ma che nessuno meglio di te sa come affrontare. Noi saremo qui ad aspettarti senza smettere, nel frattempo, di pregare.

 

2 pensieri su “CARO AMICO OLIMPICO, PREGO PER TE

  1. DE Martino Vittorio dice:

    De MARTINO VITTORIO speriamo che questa bella storia di Silvio, ce la possa raccontare Alex, quanto,speriamo presto, raccontare lui. Tutti gli amici del ciclismo se lo augurano,Grazie Silvio.

  2. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Campione Olimpico , e tanto altro, Silvio MARTINELLO,
    Il suo bel pezzo, pieno di affetto e sincera partecipazione al dramma che Alex ZANARDI sta ri-vivendo , mi ha ricordato un antico esercizio scolastico: il RIASSUNTO.
    Condensare in poche righe il proprio pensiero, le emozioni, i ricordi .
    Ovviamente , il maestro di turno al riassunto assegnava un voto : senza essere maestro di nulla, ma conoscendo un po’ le persone, mi sento di darle un bel 10 .
    La lode voglio riservarla ad Alex ZANARDI, per la gara durissima che sta affrontando, con la solita scanzonata ma risoluta determinazione, e che prego Dio possa vederlo vincitore.
    Ancora una volta.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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