CALCIO ITALIANO, ORMAI E’ TUTTA UNA VARSA

Aveva ragione il replicante Roy Batty, “Ho visto cose che voi umani..”. Si riferiva al calcio italiano, campionato di serie A e a seguire.

Un caos infernale nonostante tecnologie avanzate, zuffe, accuse, denunce, rigori non visti, rigori inventati, continua la Varsa, crasi e neologismo di Var e farsa, un’idea ultramoderna che, secondo i riformisti del nulla, avrebbe finalmente portato la giustizia cancellando sospetti, inciuci, sim clandestine.

In moltissimi hanno abboccato e così assistiamo all’indecenza di gioco e regolamenti, il primo dipende dai calciatori e dagli allenatori, il secondo da chi nulla ha a che fare con il campo, ma ha acciuffato il potere e non lo mollerà mai più.

Quello che è accaduto a Torino, durante e nel finale della partita tra Juventus e Salernitana, non deve affatto stupire se non qualche romantico e ingenuo. Episodi discussi e poco discutibili in verità, le televisioni e i social illustrano accadimenti sfuggiti non all’occhio dell’uomo ma a quello delle telecamere, pilotate dai famosi “varisti”, non uno ma due, a volte tre, più i quattro in campo che, prima della partita, si mettono in posa, come sul tappeto rosso di Venezia, per la fotografia di rito, e allora ripenso a Lo Bello e Agnolin, ma sono io un vecchio trombone, dunque avanti con la gloria dei contemporanei.

La partita è stata il solito scempio juventino che ha permesso all’avversario, pur privo di Mbappé, Neymar e Messi, di portarsi sul 2 a 0. Il resto è fuffa di popolo che strilla, anche tra i suoi illustri giornalisti, artisti dello spettacolo e della musica di stampo interistaromanista. La Juventus protesta? Ben le sta, dopo anni di ruberie. La Juventus non vince? Così impara a mangiare pane duro.

Va bene così, tanto c’è la Champions league. Come non detto.

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