BUONA QUESTA, DE SICA NON SOPPORTA I CAFONI CHE HA CREATO

Aho, ehmmo’ basta! Lo ha detto De Sica, il figlio di Vittorio, dunque Christian, anche se di altri eredi dovremmo ogni tanto ricordarci. Dunque basta con ‘ste cafonate dei social, gente che strafoca, yacht da burini, zozzerie da discoteca, la vitapanettone che è poi figlia dei film dallo stesso Christian interpretati.

Dice: ma lui è un attore, mica si comporta così nella vita quotidiana, non è un allupato, non si traveste da mign, non rutta, non ricopre di flatulenze gli astanti, è un De Sica, insomma.

E’ dura davvero accettare la rampogna e non perché credo che l’attore sia un emerito cafone, ma perché gli ha fatto gioco vestire i panni proprio di quella ciurma che lui oggi mette all’angolo, definendola appunto cafona. Sono le conseguenze di un messaggio, si dice così, sono i cloni dei vari commendator Zampetti, oggi trasformati nel milanese imbruttito che è diventato addirittura un sito con official store, è la new generation che il grande Francesco Mandelli ripropone con il tipico lessico di figh..porcudighel.., boh…? E’ un mondo che parla corsivo o va di rapper, è il film dal vivo, anzi live, senza colonna sonora dei Vanzina, che comunque erano i favolosi anni Settanta Ottanta e via andare, libidine, doppia libidine.

De Sica Christian, di anni settantuno, ha scoperto il brutto della diretta. Ciak, motore, azione. Era meglio il cinema muto.

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