BORSE IN FIAMME, E PER FORTUNA CHE PER LA MELONI NON E’ UNA CATASTROFE

La scafata economista con diploma all’istituto professionale alberghiero Amerigo Vespucci ci aveva mandati tutti a quel paese: ebbasta con questa psicosi dei dazi, basta “panico e allarmismi”, “certo i dazi sono sbagliati, ma non sono una catastrofe”.

Io non so cosa intenda la Meloni per catastrofe, però i mercati forniscono risposte che suonano vagamente sinistre a noi gente normale, con qualche risparmio da parte: Milano perde in un giorno -6,5%, mandando in fumo 47 miliardi di euro, azzerando i guadagni accumulati da inizio anno. In totale, le Borse europee bruciano 819 miliardi, che si sommano ai 422 del giorno prima. Per non sapere né leggere né scrivere Bankitalia taglia subito le stime sul Pil, riducendole a +0,6 nel 2025 (e l’anno dopo finiranno i fondi del Pnrr a sostenerlo, questo Pil).

Io non so cosa intenda la Meloni, illuminata economista con diploma all’istituto professionale alberghiero Amerigo Vespucci, per catastrofe. Ma se non è una catastrofe quella che sta allungandosi sull’intero pianeta dopo i dazi del suo amico Trump – lo zio d’America col quale lei dice di dover dialogare, perchè in fondo non è cattivo, basta saperlo prendere, siamo noi a farci un’idea sbagliata – se non è una catastrofe questa, le somiglia molto.

Certo la guerra è peggio. Certo il Covid è peggio. Certo il terremoto è peggio. E forse è proprio questo che intende la Meloni. Però nessuno si offenda se – parlando di economia – io italiano medio confesso pubblicamente che mi sentivo più tranquillo con Mario Draghi e Mario Monti, tanto per dire. Anche se non hanno mai preso il diploma al liceo linguistico.Pubblicità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *