“BOMBARDATE NAPOLI”: MA CHI CREDONO DI FAR RIDERE GLI ULTRA’ VERONESI

La democrazia non dovrebbe mai temere gli estremismi e nemmeno i nazionalismi e i populismi, se è per questo nemmeno la stupidità. La democrazia e il pensiero illuminato dovrebbero tollerare tutti al proprio cospetto, nel rispetto di una interconnessione culturale e di pensiero ampia e priva di confini. Ma a tutto c’è un limite, anche se c’è chi grida “libertà libertà”, per difendere qualsiasi nefandezza.

“Libertà libertà” anche di esibire uno striscione imbarazzante e vergognoso apparso nella notte nei pressi dello stadio Bentegodi di Verona, con tanto di firma, a scanso di equivoci, prima che qualcuno pensi che siamo di fronte a dei codardi: “Curva Sud Hellas Verona”, la frangia estrema del tifo gialloblù, non nuova a questo tipo di exploit.

Cosa ci sarà di tanto grave scritto su questo dannatissimo striscione?

Orbene, intanto ci sono due bandiere, quelle di Russia e Ucraina, e poi una serie di numeri che rappresentano le coordinate di Napoli, chiaro riferimento a un luogo da bombardare.

Insomma, una gran bella pensata, in nome di una libertà di pensiero che scherza e neanche troppo, con i fratelli del Sud, con quel lembo di terra che per gli ispiratori di Shakespeare è solo un terra che merita di essere rasa al suolo: altro che Kiev.

Si scherza con il fuoco, mentre a duemila chilometri da noi si bombarda e si mette a ferro e fuoco l’Ucraina. Un gesto vile, alla vigilia della sfida tra Hellas e la squadra di Spalletti. Come ci sembrano lontane e innocue le scritte “Napoli luame”, ovvero “Napoli letame”, peraltro sotterrate nella storia dall’ironia partenopea, che alla fine degli Anni Ottanta mostro’ uno striscione con la scritta “Giulietta è ‘na zoccola”. Tutta un’altra storia.

Ora questo bell’invito a bombardare Napoli. Una sottile ironia, molto sottile, che chiama in causa Verona e le sue istituzioni, ma anche la Lega e la Federcalcio, che la chiuderanno a modo loro: con una bella ammenda da 10/15 mila euro al Verona, giusti giusti per comprare qualche petardo e tricche-tracche e fare un po’ di festa.

 

 

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