BANCARELLA SELVAGGIA DALLA ZIA LILLI

di JOHNNY RONCALLI – Sono abitudinario, ammetto, e intorno alle 20.40 mi trovo a frequentare la Gruber quasi tutte le sere. A frequentare catodicamente, e fine settimana esclusi preciserei.

Anche lei però, in fatto di abitudinarietà, non scherza. Molti ospiti sono abbonati fissi. Ignorante in materia scoprirò magari che hanno pure un contratto, preferisco rimanere ingenuo.

I non abbonati spesso e volentieri hanno in tasca qualcosa da vendere, così fan tutti del resto.

Così fan tutti, ma che fastidio. L’ultimo che mi è capitato di incrociare è Maurizio de Giovanni, non inusuale ospite della trasmissiome. Non entro nel merito delle considerazioni espresse nella trasmissione, poco m’importa, ma che fastidio quando, al termine, l’anfitriona declama: <<Senta de Giovanni, siccome domani esce il suo nuovo romanzo, le posso chiedere come la pandemia ha cambiato i suoi romanzi?>>. Un puntello per la marchetta, si può dire?

Poi continua. Questa di Pizzofalcone è una nuova puntata che non dobbiamo perderci…. I romanzi di de Giovanni saranno straordinari, credo almeno, non li ho letti, però che orticaria.

Qualche settimana fa è comparsa la Dandini, ospite non ordinario. D’istinto, tra me e me penso…sta a vedere che ha pubblicato un libro! Colpita e affondata.

Così fan tutti, è vero, Fabio Fazio il grande caposcuola, ma che fastidio, anche perché il veleno sta nella coda, ti danno a intendere che sono ospiti per dirti quello che ancora non hai compreso della pandemia e invece te li ritrovi a promuovere il loro ultimo imperdibile parto letterario, senza alcun travaglio, sia chiaro, la promozione non prevede doglia alcuna.

Le tribune della Gruber sono spesso occupate da ospiti affezionati, de Giovanni, Scanzi, Carofiglio, Cacciari, Giannini, Scurati, Severgnini, Padellaro, Sallusti, Giordano, Murgia, Mieli, Cazzullo, pure Veltroni. Seguo la memoria, dimentico qualcuno e sono forse ingeneroso verso altri, approssimando per eccesso. A turno, quasi tutti hanno pubblicazioni da promuovere.

Scaturiscono dilemmi d’insonnia, uno va dalla Gruber perché ha appena pubblicato un libro? Oppure, siccome va dalla Gruber poi pare inevitabile scrivere un libro da promuovere?

La teutonica Lilli del resto è abituata a essere circondata da gente da palcoscenico, intrattenitori e imbonitori di prim’ordine, con una favella che non conosce freni. L’altra sera, impagabile l’involontario siparietto con il neo commissario della sanità calabra, il monosillabico Guido Longo. Se la sua efficienza è inversamente proporzionale alla retorica, forse ci siamo.

Gruberona spiazzata e col fiatone a riempire gli spazi vuoti dell’ospite.

Lui no, lui mi sa che un libro ancora non ce l’ha.

Un pensiero su “BANCARELLA SELVAGGIA DALLA ZIA LILLI

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. JOHNNY RONCALLI,
    lei vive in un mondo delle favole. Potrebbe anche definirsi “ideale” , ma le idee sono una roba seria.
    C’è sempre il rischio di averne d’eccellenza, o di non averle chiare, o che non siano condivise.
    Ed allora si è punto a capo.
    Meglio la “marchetta”, stia sicuro che si può dire.
    Con l’attuale educazione linguistica (intendo l’uso di parole in luogo di parolacce, niente di che) che vuole sia mai una simile, simpatica espressione !
    Piuttosto, mi allarma la sua frequentazione seriale, e non solo serale, della Signora Gruber .
    Con tanto, come dice lei mica io, di “intrattenitori ed imbonitori di prim’ordine”.
    Se non ha nulla di meglio da fare , non è messo per niente bene.
    Mi spiace dirlo, ma è solo per il suo bene.
    Non peggiori la situazione affidandosi al “caposcuola “ (è sempre lei che scrive ) Fabio Fazio.
    Come diceva quella pubblicità progresso ? “Se lo conosci, lo eviti”.
    Mi verrebbe da dire, per quella che un tempo era la proprietà transitiva, che se li conosci , Fabio e Lilly, la miglior difesa è…cambiare canale.
    È così facile.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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