AVVERTITE LA MAGGIONI E IL TG1 CHE HANNO GIUSTIZIATO LA TRICHECA

È estate e uno degli imperativi è cavalcare l’onda, in tutti i sensi. Il TG1 non è che abbia bisogno dell’impulso stagionale per cimentarsi, cavalcare l’onda è una specialità della casa e la gestione Monica Maggioni non fa eccezione, anzi.

Sono giorni, settimane, che il notiziario serale per eccellenza, eccellenza per gradimento e non certo per pregio, ci ricorda che esiste anche il mondo animale e nella seconda parte regolarmente vengono inserite notizie più o meno strappalacrime sul mondo animale medesimo.

Nessun pionierismo, “La Stampa”, il quotidiano, lo fa costantemente e da tempo in modo perfino pedante, in tutta franchezza, e la scelta è sempre soggettiva, possibilmente, come si diceva, emotivamente stimolante: abbandoni, adozioni, spiaggiamenti, ritrovamenti, varie ed eventuali.

Ultimissime dal pianeta, il beluga sperduto nella Senna e la tricheca Freya, sbussolata e finita nel fiordo di Oslo a baloccarsi tra gli scafi, i norvegesi e i turisti divertiti.

Evidentemente era destino che né il beluga né la tricheca la sfangassero, uno per sfinimento, l’altra per superficialità e fare sbrigativo dell’uomo, che ha deciso non si potesse fare altro che sopprimerla, giudicandola pericolosa per curiosi, nativi e villeggianti.

La Maggioni del TG1 sarà in vacanza, immagino, dettata la linea mica può seguire gli sviluppi, quindi a Ferragosto solo notizie belle e rinfrancanti, o quasi, nessuna notizia della tricheca che le autorità norvegesi hanno deciso di abbattere.

Sì, lo so bene, chi se ne frega, è solo un pinnipede e abbiamo ben altre preoccupazioni, ma punto primo, visto che fai dell’animalismo una carta che giochi ogni sera da settimane a questa parte, perché non dare la notizia dell’abbattimento? Non è che la Maggioni ha parenti o amicizie norvegesi e le scoccia mettere gli scandinavi in cattiva luce?

No, certo che no, non può essere, ma a proposito degli illuminati scandinavi, paesi così all’avanguardia e inarrivabili modelli di civiltà, davvero non si poteva trovare una soluzione meno drastica? Capisco un leone nel parco giochi, capisco un boa a bordo piscina, ma una tricheca nel fiordo, davvero non si poteva traghettarla altrove?

No, evidentemente, lo sapranno bene loro, i norvegesi, gli stessi che hanno chiuso la stagione della caccia alla balena 2021 con 575 esemplari abbattuti, nonostante la maggior parte dei norvegesi stessi ormai non ne voglia più sapere di carne di balena.

Nemmeno hanno compreso che salvare il mammifero sarebbe stato un meraviglioso spot per il Paese.

Sono arrabbiato, c’è la guerra in Ucraina, c’è ancora il Covid, c’è l’emergenza climatica, c’è un branco di impresentabili in piena campagna elettorale, eppure non riesco a farmela passare.

Ed è pure morto Piero Angela. Tempi duri, non solo per i pinnipedi.

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