AMADEUS NON SI SCHIODA PIU’ DA SANREMO: ABBIAMO IL NUOVO PIBBOBAUDO

Come Mattarella. Meglio di Pippobaudo. Ebbene sì, Amadeus, il presentatore unico, esclusivo, irripetibile del nuovo millennio. Firmato il rinnovo del contratto, altri due anni assicurati, nemmeno Dybala ha queste certezze, neppure Ibrahimovic, ma lui sì, questo uomo dal naso allegro come una discesa (chiedo scusa al maestro Conte, non Giuseppe, non Antonio, ma il vero grande Paolo) si è preso il Festival di Sanremo e non lo molla più, prego cambiare lo slogan, perché ormai “Sanremo è Amadeus”, non altro, non altri, alla Rai serve la polpa e il tipo l’ha garantita coinvolgendo compari, spinto a pallettoni dal proprio agente che sa fare benissimo il proprio mestiere, e si sa in viale Mazzini il casting lo fanno gli esterni, pur disponendo di assunti mille e più.

Il Sebastiani, vera identità all’anagrafe, affianca le maestà di Bongiorno e Baudo come festival consecutivi, ma non vorrei scendere nei dettagli perché non ci sarebbe partita, dico per competenza non soltanto di melodie. Ma questo non serve, per il pubblico dei “ccciovani” è opportuna una figura come quella di Amadeus, che vale Fiorello, Linus, Albertino, intrattenitori di vario tipo facilmente riconoscibili per gli Under, un po’ meno per il resto degli anta.

La Rai bada ai numeri, la qualità eventualmente dopo, dunque la scelta è caduta, si fa per dire, su un diversamente anziano, travestito da eternamente animatore di villaggi, perché Carlo Conti è troppo dorato e uguale a se stesso, Insinna va bene per i quiz, la Carlucci potrebbe essere un’idea ma ha i ballerini, la Clerici ha già dato eppoi odora di fritto misto e cotechino, altre e altri sono in portafoglio Mediaset, alla fine Amadeus è quello che resta, ottimo e abbondante. Che poi ci siano anche i cantanti e le canzoni chissenefrega.

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