ALVARO VITALI FOR PRESIDENT

Forse il vero inizio risale allo sgarbismo televisivo, perversione patologica dello sgarbismo culturale e artistico. Prime urla, prima insulti, prime sberle. Poi, a catena, il resto. Fino ad oggi. Fino all’infantile bega De Luca-Meloni, fino alla frociaggine vaticana. A ritmo sempre pià incalzante, gente che ferma treni per scendere alla Alberto Sordi, gente che spara a capodanno, gente che si prende per il collo in Parlamento (come quelli nelle repubbliche caucasiche o sudamericane che ci fanno tanto ridere), gente che titola sui giornali usando frasari da baby-gang in movida. Dice: è sempre successo. Non facciamo i furbi: mai a questi ritmi.

E’ la nuova estetica, definita più aderente alla realtà, perchè così parla la gente sui marciapiedi, dunque bisogna diventare tutti meno formali e più pop. Magari dovrebbero spiegare meglio perchè questo svacco debba necessariamente coincidere con una democrazia matura. In ogni caso: è tutto il mondo che ha preso questa piega. Diciamo che l’evoluzione (o l’involuzione) social dei rapporti sociali sovrasta l’umanità e la modifica. Se in meglio o in peggio nessuno sa dire, perchè passare dal politichese e dal burocratese – ugualmente desolanti – al pecoreccio spinto è un passaggio talmente fluido che nessuno ancora ha ben chiari aspetti negativi e positivi. Resta inteso che sentire Trump parlare di Biden, o viceversa, sentire Putin parlare di Zelenski, o viceversa, non risolleva di molto il livello (e comuqnue almeno i Putin e gli Zelenski sono in guerra). Andiamo sempre di più verso dito medio e gesto dell’ombrello globalizzati. Presto le risoluzioni dell’Onu si apriranno con il vaffa.

Cosa sta succendendo al mondo? Succede quel che succede, siamo tutti più scaricatori di porto, cominciando dal Papa per finire all’ultima casalinga di Voghera. Ci accorgiamo improvvisamenre d’essere finiti qui, in questo trivio fuori controllo, un liberi tutti da quinto Alpini. Oggettivamente, siamo arrivati al trionfo di Alvaro Vitali. Lui sì adesso sarebbe un’alta carica veramente rappresentativa. Allora disgustava i benpensanti, oggi li rappresenta.

Ogni insulto, ogni colpo basso, ogni schifezza è un altro piccolo passo dell’umanità. Una volta si credeva di andare verso l’alto, con lo studio e con l’educazione. Mi sa che non avevamo ben chiara la destinazione.

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