di ARIO GERVASUTTI – Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione (cit. “Amici miei, atto II).
E poi c’è lui, Angelo Ciocca, europarlamentare, quindi eletto tra gli eletti, della Lega. Un gradino oltre, al di là del bene e del male. Ciocca è lombardo, fieramente lombardo e fin qui nulla di male, anzi. Ma la sua “fierezza” lo porta spesso a non controllare la frizione: parte in quarta e si pianta su un muro che confina col razzismo. All’Europarlamento lo conoscono bene, al punto che una volta un improvvido traduttore dopo un suo intervento non si accorse di avere ancora il microfono acceso e si lasciò scappare un giudizio su quanto aveva appena ascoltato: “Ma questo è proprio un cog….”.
Opinabile, oltre che offensivo. Così come sono opinabili, però, alcune altre considerazioni del Ciocca, come quella sugli “italiani più puliti dei francesi e degli spagnoli, perché noi abbiamo il bidet”. Cosa che può anche avere una sua logica, se circoscritta alle battute nel bar sotto casa: in un europarlamento, forse, suona un po’ stonato.
Ma ieri la frizione di Ciocca non è scappata: si è proprio bruciata. Eppure era partito anche bene, durante una trasmissione televisiva su “Antenna 3 Lombardia”, in cui si discettava della ormai prossima campagna vaccinale anti Covid: “Non è pensabile che la Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Lazio possa ricevere meno vaccini”, ha proclamato. Una considerazione tutto sommato ovvia: logica vuole che il numero delle prime dosi distribuite sia proporzionale al numero di abitanti.
Ma al genio, appunto, una considerazione logica e finanche banale non può bastare. Ed ecco la fantasia, l’intuizione, il colpo d’occhio e la velocità di esecuzione: “Bisogna valutare l’importanza economica del territorio: la Lombardia, è un dato di fatto, è il motore di tutto il Paese. Quindi se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia”.
Ecco. E una volta scappata la frizione, chi la riprende più: “Per me vale di più un lavoratore, un magazziniere, un commesso, un imprenditore lombardo rispetto a un ministeriale romano. Non perché ce l’ho con lui, ma solo che per uscire da questa pandemia dobbiamo investire in debito pubblico e allora dobbiamo mettere in condizione chi produce nel mondo privato di farci affrontare il debito pubblico”.
In altre parole: non ho fatto una battuta, ci ho proprio ragionato sopra.
Il genio è anche qui, nel riuscire a sostenere una parte anche quando sembra impossibile. Per dire: il presidente degli industriali di Macerata, quello che aveva spiegato che “le persone sono un po’ stanche di questa situazione e vorrebbero alla fine venirne fuori, anche se qualcuno morirà pazienza”, si è dimesso. Ha capito di non saper usare la frizione, di non saper guidare, di non essere un genio, e ha lasciato il volante ad altri.
Ciocca no, pervicacemente spiega, motiva, argomenta, e in fin dei conti ti lascia senza parole: da dove dovresti cominciare a spiegargli che non esiste una vita umana diversa da un’altra? Oppure che seguendo la sua “logica” poi si dovrebbero fare ulteriori frazionamenti: vale più un milanese o un comasco? E a Milano, privilegiamo Città studi o Quarto Oggiaro?
No, tempo perso. Forse la scelta migliore è stata quella di un conduttore radiofonico che gli ha fatto ribadire il suo “ragionamento” e alla fine, solo alla fine, gli ha detto: “Mi scusi, ma leggo qui sul documento ufficiale del Piano di distribuzione dei vaccini che in Lombardia saranno 305mila e nel Lazio 180mila, ovvero la stessa identica percentuale rispetto al numero di abitanti”.
Ma il genio è il genio, mai dimenticare la fantasia e la velocità di esecuzione eccetera: “No, no – ha subito replicato il Ciocca – vuol dire che qualcuno ha cambiato idea, perché se è così cade il ragionamento”.
E uno che fa, di fronte a tanto genio? Si arrende.
Come sentenziò quel tale: “Quando Dio creò l’uomo era già stanco : questo spiega molto”.