In palio un weekend a Lipari, un orologio, una cena per due. Un’Olimpiade ecologica insomma, patrocinata dalla ASD ARB Messina e dal Centro Sportivo Italiano con il coinvolgimento di numerose testate locali (radio, tv e giornali) che promuovono l’evento e sono pronti a raccontarlo.
La spiaggia al Pilone è una delle perle della zona, ma turisti e frequentatori le hanno mancato e le mancano di rispetto con puntualità, imbrattandola con ogni tipo di avanzo gettato a terra seguendo il solito, preciso elenco dei teppisti: carta, plastica, vetro, avanzi di cibo, eccetera.
Ora sarebbe interessante studiare la replicabilità attraverso altre discipline: il ciclismo, per esempio. O il rafting, ma anche il calcio in certi giardini o una maratona in giro per le strade di paesi e città. Quello che non fanno i sedentari, impegnati solo nello sforzo di gettare l’immondizia dove capita, si impegnano a farlo gli sportivi. Viene in mente anche il nuoto, anche se in acqua si possono recuperare molti scarti, ma è più complicato raccogliere schiuma o quegli strati oleosi in superficie.
Trattasi comunque di una pratica utile, acuta, da potersi svolgere in città e in provincia, su fiumi laghi mari sentieri e montagne, colline e pianure. L’umo riscatta l’uomo, sportivamente.
Una volta la noble art era il pugilato: si potrebbero riservare un paio di round alla fine di ogni gara di plogging, chiamando sul ring un operatore ecologico sportivo e un inquinatore, dopo averlo individuato. Così, per sport.