ADDIO A “MORGAN” MORINI, IL PIRATA ELEGANTE

di TONY DAMASCELLI – Helmut scendeva sulla fascia, quasi massaggiando il pallone con la suola delle scarpe. L’aria fresca del mattino, al campo Combi di Torino e della Juventus, suggeriva pensieri e parole allegre al manipolo di giovani cronisti a bordo campo. Una voce, dalla parte opposta a quella di Helmut, strillò: “Tedescooo!”. Helmut fermò la corsa e stoppò il pallone: «Tu non chiama, io ti veda». Haller gelò il volto e la parola di Morini che aveva osato ordinargli il passaggio, oggi detto assist.

Francesco Morini se ne è andato stanotte, un fulmine di Giove, dicevano gli antichi romani, un infarto ha spento la sua vita bella e pulita. Aveva un fisico da spiaggia, mai una sigaretta, mai uno stravizio, si godeva la Versilia dopo i cinque scudetti juventini e l’esordio alla Doria. Non aveva piedi splendidi, Luis Carniglia, allenatore argentino disse di lui, con la classica cantilena tanghera di chi ti sta prendendo per il: «Se Morini indovina un passaggio te regalo una casa».

Non era importante che Morini indovinasse un passaggio però bloccava quelli degli avversari, era centromediano antico, stopper all’inglese, prima di tutto impedire di respirare al centravanti o affine, quindi appoggiare a Dino Zoff, infatti l’almanacco segnala che in 569 partite Morgan non segnò mai nemmeno un gol, neppure in amichevole a Villar Perosa. Lo chiamavano Morgan perché era un pirata all’arrembaggio nella sua area di difesa, non calciava di fino ma calciava senza però distruggere carriere, provocando crisi nervose all’avversario che si ritrovava addosso ‘sto marcatore biondo e bello.

Gli toccò, una volta smesso con il football dell’olio canforato, il ruolo di team manager che sarebbe poi capitano fuori campo e nella notte dell’Heysel fu lui la staffetta tra spogliatoio e stanza Uefa, cercando di far capire a quel pirla di Rottenbuler, capo ufficio stampa, come non fosse opportuno giocare dinanzi a tanta strage di uomini. Si portò appresso quei minuti orrendi e ne parlava quasi con voce tremula e rabbiosa. Amava però conservare gli amici e i compagni di quegli anni, i migliori della sua vita.

 

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