2025, IL BOOMERANG DEL PNRR STA PER CADERCI IN TESTA: NUOVE TASSE NEI COMUNI

Prepararsi all’impatto: il boomerang del PNRR ci sta tornando dritto in mezzo alla fronte. La grande ricreazione ha i mesi contati, dopo l’abbuffata cominceremo a sorbirci gli effetti collaterali. Il primo, il peggiore, quello che gli italiani proprio non riescono più a reggere: l’aumento delle tasse. Non quelle nazionali, no: quelle il governo ci racconta di averle tagliate. Il gioco è molto più subdolo, benchè per niente nuovo: pagheremo di più a casa nostra, nei nostri comuni.

Una data precisa ovviamente non c’è, sarà un fenomeno strisciante, ma si estenderà a macchia d’olio, perchè presto o tardi tutti gli amministratori locali dovranno fare quattro conti e metterci una pezza.

Come mai questa novità? Non è così difficile da comprendere (non era nemmeno così difficile da prevedere), se solo gli italiani non considerassero queste faccende noiose seccature, da cambiare subito canale, come se non li riguardassero, salvo sclerare quando arrivano i nuovi bollettini per i versamenti.

Sintesi: mungendo la vacca del PNRR senza limiti e senza ritegni, senza minimamente pensare che tra l’altro è in gran parte nuovo debito, ci siamo riempiti i comuni di bellissime cose nuove, rotonde alberi asili, ma c’è il problema che queste nuove cose vanno – come si dice – in conto capitale, cioè fanno patrimonio, salvo poi diventare un nuovo impegno – una nuova spesa – per la loro gestione. E’ come se allargassimo la casa, comprassimo nuovo terreno, aggiungessimo macchine e moto nel box, restando però sempre con gli stessi soldi in tasca. Da qui, il dramma che ci attende: la mancanza di soldi per la gestione e la manutenzione delle nuove cosucce che i comuni si sono allegramente presi, per la gioia del popolo, in un furore di facciamo tutto, facciamo subito, prima di perdere i soldi di questa fantastica lotteria.

Non c’è bisogno di aggiungerlo: i comuni erano già disperati prima per tenere in piedi i servizi di prima, di colpo nel giro di pochi esercizi futuri si trovano davanti una mole ingigantita di strutture e servizi, purtroppo sempre con gli stessi soldi in tasca. Bello l’asilo nuovo, ma poi bisogna tenere in piedi la sua gestione, peccato i soldi siano sempre quelli che c’erano quando avevamo un asilo in meno. E dunque?

E dunque i casi sono due. O facciamo come quelli che comprano la Ferrari senza avere i soldi per la benzina, o come certi duchi che ereditano castelli e villazze senza una lira in tasca anche solo per tagliare la siepe, cioè finiremo presto per avviare all’abbandono e allo squallore il nostro nuovo patrimonio da PNRR, oppure già ci siamo capiti. Oppure si metterà mano alla soluzione B, la solita: bisognerà in un clima da pianto greco aumentare le tariffe comunali. Dei rifiuti, degli asili, dei trasporti, delle mense, eccetera eccetera. Sì, perchè al contrario di quanto abbiamo tutti pensato in questi anni euforici e folli di PNRR, cioè che i soldi crescono sui banani e basti allungare la mano per prenderseli, prestissimo dovremo tornare sul pianeta terra e realizzare che tante belle novità comportano costi in più, e soprattutto che dovremo mantenerle coi soldi nostri.

Non è detto che sia proprio il 2025, subito subitissimo, a restituirci il boomerang in testa. Ma sicuramente è nel 2025 che i sindaci cominceranno a cercare le parole per prepararci alla botta. Auguri a tutti, mai come stavolta.

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