La gaffe ha un nome e un cognome: Elisa Anzaldo, giornalista del TG1 che, chiamata a commentare dall’altare della Patria in Roma la Festa della Monarchia, pardon, della Repubblica, è incappata in un incidente che può capitare a chi è chiamato e chiamata a parlare a ca… braccio.
Ci sta, può capitare a qualunque mortaccio, scusatemi, mortale. L’errore, il refuso, la citazione sbagliata, la virgola messa con il setaccio. Ci sta, può capitare, soprattutto se ci si trova a dover parlare al cospetto della nazione dal Milite Ignoto: è chiaro che anche lei fosse all’oscuro di tutto. «Il 2 giugno 1946 gli italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia e scelsero la Monarchia. Buongiorno, oggi è il 2 giugno, Festa della Repubblica». Buongiorno.
Ed è in ogni caso un chiarissimo buongiorno: una gaffe simile passa via con una colossale risata che sotterrerà tutto e tutti, anche una Repubblica. Capita, ci può stare. Può anche ricapitare. D’altra parte lo sappiamo bene tutti che la Re pubblica è una monarchia. Re pubblica, una comunità guidata da un Re. Da non con fondere con la Mon archia. Il mio arco.
Pardon, excuse-moi, sono confuso. È il 2 giugno e nel 1946 gli italiani fecero qualcosa che fatico a ricordare. Chiedete a Elisa Anzaldo. Che è di Repubblica?
Peccato non averla sentita, o no? Come dice Pier Augusto l’errore ci sta, ma caxxo, è talmente surreale che lascia spazio a brutti pensieri…….
E’ stato ovviamente un errore che della giornalista. Capita. Ma bastava una scusa immediata che forse tutto sarebbe finito. I fondo nessuno è perfetto!!